Pasqua Settimana Santa - La Orotava

La Settimana Santa a La Orotava è un vero esponente di arte, storia, tradizione e devozione; È una delle celebrazioni più caratteristiche di Tenerife che, nonostante il passare degli anni, "continua a mantenere l'essenza della Settimana Santa delle Canarie, con le nostre tradizioni e indipendentemente dalle usanze andaluse o castigliane come hanno fatto in altri luoghi". Nella Villa de La Orotava ci sono una trentina di processioni e cinquanta gradini, evidenziando che non ci sono gruppi scultorei, ad eccezione di tre casi indivisibili: L'orazione nell'orto, Il Nazareno con il Cirineo e La Piedad.
A La Orotava sopravvivono ancora confraternite secolari, come la Confraternita del Santissimo Sacramento della parrocchia di La Concepción, che è la prima della città, creata nel 1503. Successivamente, nel 1560, nell'Hospital de la Santísima Trinidad fondò la Confraternita di Santa Vera Cruz e Misericordia. Nel 1681 sorse la Confraternita Sacramentale della Parrocchia di San Juan Bautista, e nel 1758 fu creata la Confraternita della Venerabile Schiavitù del Santo Cristo alla Colonna. La Confraternita del Calvario fondata nel 1864, una delle più numerose tra tutte quelle che sfilano nella Settimana Santa del paese.
Un'altra confraternita con una storia è quella di Nuestro Padre Jesús Nazareno, creata nel 1687 e rifondata nel 1871, che da quella data ad oggi è sostanzialmente incaricata di organizzare la massiccia processione dell'Incontro.
Il singolare inquadramento urbanistico del suo Complesso Storico, l'ubicazione dei templi, l'inclinazione delle vie e l'atmosfera emozionale oltre che solenne che avvolge la sfilata delle gradinate processionali e delle confraternite che le custodiscono, fanno della Settimana Santa della Villa de La Orotava in un evento unico e speciale, caratterizzato da tre aspetti fondamentali che lo differenziano da quelli celebrati nel resto delle Isole Canarie: in primo luogo, la sopravvivenza dei "cargadores" che portano sulle spalle i troni di tutte le immagini; la pratica inesistenza di gruppi scultorei, (ciascuna immagine processione sul proprio trono), e in terzo luogo, il carattere unitario della celebrazione, dove ogni tempio celebra i suoi culti individualmente ma allo stesso tempo in armonia con il resto delle chiese.